Una piccola isola verde circondata dalle acque di un lago, il Trasimeno, che ha visto passare la Storia sulle sue rive fin dall’antichità. È l’isola Polvese, un luogo vicino ma allo stesso lontano dalla vita di tutti i giorni, che offre uno sguardo a distanza, un punto di vista inconsueto dal quale possono nascere idee da portare nel mondo del presente per immaginare il mondo del futuro.
In questo progetto d’arte la Polvese diviene ISOLA PROSSIMA, nella doppia accezione di “isola vicina”, ma anche di “prossima isola”, l’isola a venire.
Gli artisti in mostra sono stati invitati a riflettere sui tre concetti chiave del progetto:
arte, ambiente, futuro.
La mostra è promossa e sostenuta da ARPA Umbria e progettata dall’Associazione culturale ART MONSTERS insieme agli artisti invitati.
Gli artisti invitati sono:
Affiliati di Peducci, Edoardo Cialfi, Mario Consiglio, Frank Dituri, Roberto Ghezzi, Mauro Manetti, Massimiliano Poggioni.
La mostra
La nostra società ha ribadito in modo peculiare quanto già conosciuto da secoli: nessun essere umano è isola ma vive e trova pieno sviluppo nel contesto relazionale condiviso. L’esperienza vissuta durante la pandemia ha palesato quanto la realtà individuale di ciascuno sia interconnessa ai destini degli altri, quanto la rete sociale sia fondamentale per affrontare le sfide che ci si pongono davanti. Sfide che oggi sono primariamente quella del rapporto con l’ambiente naturale e quella di riuscire a immaginare il mondo a venire. Qualsiasi progetto sul futuro del mondo e dell’umanità deve tener conto infatti del rapporto con l’ambiente, mettendo in discussione il nostro modo di stare nel mondo. Pensare il futuro significa avere una visione del mondo a venire, del mondo prossimo, perché tutto il nostro agire assume le forme che siamo capaci di immaginare.
La mostra fa convivere diverse generazioni di artisti con i loro approcci e le loro diverse visioni di mondo. Percorrendo le sale dell’ex Monastero all’ Isola Polvese il visitatore si troverà di fronte una realtà composita, un pluriverso in cui gli artisti coinvolti portano i propri mondi, le proprie riflessioni e indagini, la propria visione.
Scultura, pittura, fotografia e installazioni vanno a comporre una geografia immaginativa in cui le opere, con il potere estetico ed estatico che solo l’arte possiede, sorprendono e confondono, svelano e celano, sussurrano e gridano, presentano in forme nuove “ciò che è noto” e usano forme note per far emergere “l’invisibile”.
Gli artisti
AFFILIATI DI PEDUCCI
Matteo Peducci (Castiglione del Lago, 1980) si diploma in Arti Plastiche all’Accademia di Belle Arti di Carrara. E’ a capo del laboratorio di scultura “Affiliati di Peducci”. Maestro nella scultura in marmo, materiale nobile che padroneggia come pochi, ha realizzato anche sperimentazioni a cavallo fra scultura e scienza applicata, sviluppando processi innovativi con diversi materiali. Numerose le commissioni per enti pubblici e privati, fra i quali la Cattedrale di San Rufino in Assisi, Il Sacro Convento di Assisi, l’Opera della Metropolitana (OPA) di Siena, la Mahidol University di Salaya (Bangkok, TH), Diva International SpA, Eli Lilly and Company SpA. Ha realizzato sculture per artisti del calibro di Matthew Spender, Alfredo Pirri, Pietro Cascella, Giuseppe Penone, Jan Fabre ed altri.
Collabora con Tor Art studio di Carrara, Barberini & Gunnel design studio di Ancona,
Serena Cancellier fashion designer studio di Parigi. Le sue opere sono state esposte in numerosi contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Eduardo Secci Contemporary (Firenze), Rubin Gallery (Milano), Who I Am Gallery (Miami,USA), Galleria VV8artecontemporanea (Reggio Emilia), Museo Civico di Palazzo della Penna (Perugia), Rocca Albornoziana (Spoleto), Breed art Studio (Amsterdam), Palazzo Collicola (Spoleto), Fondazione Rocco Guglielmo (Catanzaro), Galleria Nazionale Palazzo Spinola (Genova), XIII Biennale di scultura (Carrara), Chicago art fair (USA), Artefiera (Bologna), Scope Basel art show (Basilea), Preview Berlin (Berlino), MiArt (Milano), Scope New York (USA), Scope Miami (USA), Kunst Zurich (Zurigo), Art Verona, Arte Padova.
EDOARDO CIALFI
(Marsciano, 1993) si diploma in Pittura e arti visive presso la LABA di Firenze nel 2019. Attualmente è specializzando presso l’ Accademia di Belle Arti di Verona in Pittura – Atelier Direction – Mediazione Culturale dell’Arte.. Il suo lavoro indaga l’isolamento dell’essere umano contemporaneo e la subordinazione di quest’ultimo alla natura, concetti formalizzati attraverso il genere del Paesaggio usando l’aerosol come medium. Tra le principali mostre si segnalano : “Le opere e i giorni”, Istituto degli Innocenti (Firenze,2021); “Un luogo da Nessuna Parte”, Palazzo Graziani Baglioni, Torgiano PG, 2021); “The Passing”, Galleria Zamagni Arte (Rimini, 2021); “Paesaggi d’istanti”, a cura di Mauro Pipani e Annamaria Bernucci, Musei Comunali di Rimini (web show, 2021); “ART MONSTERS 2020”, a cura di Matteo Pacini, Museo Civico Palazzo della Penna (Perugia, 2020); “Spray Fades” The Bid Art Space (Pesaro, 2020 ); “Linee d’Umbria”, a cura di Giorgio Bonomi, Rocca di Umbertide (Umbertide PG, 2020); “Evanescenze \ Evidenze”, Mac,n – Museo di arte contemporanea e del Novecento (Monsummano Terme PI, 2019); “Forme dell’interpretazione”, Rocca di Umbertide (Umbertide PG, 2019); “Edoardo Cialfi Gennifer Deri”, a cura di Eugenia Vanni e Gaia Bindi, Filarete Art Studio (Empoli, 2018); “Lapislazzuli 2”, a cura di Eugenia Vanni e Fabio Cresci, ARTFORMS (Prato, 2018); “Paesaggisticamente…ovvero le allusioni dal punto di vista del paesaggio”, a cura di Massimo Innocenti e Tannaz Lahiji, Museo del Laterizio e delle Terrecotte (Marsciano PG, 2017); “INTORNO AL TEMPO, JUST A MOMENT”, a cura di Honglei Bao, Ines Cui e Stefano Follesa, Villa Strozzi (Firenze, 2017).
MARIO CONSIGLIO
(Maglie, 1968) è Accademico di merito e docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Lavora nell’ultimo periodo sull’alterazione ironica dell’immagine e sul riutilizzo dei materiali, affrontando temi caldi legati alla società contemporanea e alla sua decadenza. Ha esposto in numerosi contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Grimmuseum (Berlino), Trolley Gallery (Londra), Palazzo Bricherasio (Torino), Museo Pecci (Prato), Galeria Villena (L’Havana, Cuba), Studio Visconti (Milano), MACRO (Roma), Fondazione Sandretto Re (Torino), Gran Central Terminal (New York), Art in Perpetuity Trust (Londra), Istituto Britannico (Roma), Spiral Hall (Tokyo), Art Basel – Professional Day (Basilea), 798 Art District (Pechino, Cina), Gay Palace (Rotterdam), Palazzo della Penna (Perugia), Galleria Eva Menzio (Torino), Prague Biennal (Praga), Palazzo Lucarini (Trevi), Palazzo Reale (Napoli), Fondazione Zappettini (Milano), Villa Elisabeth (Berlino), Padiglione Italiano, Expo 98 (Lisbona), Gallery MC (New York), Padiglione Esprit Nouveau (Bologna), Palazzo Morelli Fine Art (Todi), Flash Art Museum (Trevi), Rare Ofiice (Berlino), Fondazione Querini Stampalia (Venezia), White Spider Col Condesa (Città del Messico), Nolias Gallery (Londra), Martina Re Gallery (Miami), Galleria Seno (Milano), Galleria Astuni (Pietrasanta),Breed Art Studios (Amsterdam),Studio La Città (Verona), De prospectiva pingendi.Nuovi scenari della pittura italiana (Todi), Casa Sponge (Pergola), Spazio Rivoluzione (Palermo), Ultima cena – Museo Diocesano di Torino, Nexst Festival – Docks Dora (Torino).
FRANK DITURI
Americano figlio di immigrati italiani, vive tra l’Italia e New York. È un fotografo a cui piace trasformare l’ovvio in immagini incerte, indefinite e misteriose. È stato membro dell’università C. W. Post di Long Island, e lavora attualmente alla Libera Accademia di Belle Arti (LABA) di Firenze. Il suo lavoro artistico è rappresentato nel mondo dalle agenzie “Frank Kaufman Art Advisory” e “Stephen Rosenberg Fine Art”. Le sue opere sono esposte a livello mondiale in musei e gallerie, come la Galleria Internazionale di Grafica alla Biennale di Venezia, l’Hudson River Museum di New York, la Galerie Seine 51 di Parigi, la Sirius Aidem Photo Gallery di Tokyo, il Centre of Contemporary Art della Nuova Zelanda, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il MOMA di Mosca. Ha partecipato a tre esibizioni corali LTA (Learning Through Art) del Guggenheim Museum di New York. Ha esposto in numerose università: nelle East Galleries della New York University, nella Zhejiang Academy of Fine Arts di Hangzhou in Cina, presso l’Università La Sapienza di Roma, la Stephen F. Austin State University del Texas e l’Academie Des Beaux Arts di Tamines in Belgio. Le opere di Dituri possono essere ritrovate in collezioni importanti, come quella del Pushkin Museum of Fine Art di Mosca, della Bibliothèque National de France di Parigi, dell’Alternative Museum di New York, del Das Städtische Kramer-Museum di Kempen in Germania. Le sue immagini sono state recensite e mostrate in prestigiose pubblicazioni internazionali tra cui il New York Times, l’Harpers Magazine, il Zoom Magazine, e il Corriere dela Sera.
ROBERTO GHEZZI
Roberto Ghezzi
(Cortona, 1978). Freqeunta l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Tutta la sua produzione è fondata sul forte interesse per il paesaggio naturale. Nei primi anni 2000 presenta al pubblico opere che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali, spesso incontaminati, e il cui titolo Naturografie ha in sé il concetto sia del risultato finale che del processo. Quest’ultimo è parte integrante dell’opera, in un viaggio nel rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. Ha esposto in contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Galleria Comunale di Arte Contemporanea di Arezzo, Museo civico di Palazzo della Penna, Museo della Fine del Mondo di Ushuaia, Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, MARCA di Catanzaro, Palazzo Medici Riccardi di Firenze, Battersea Park a Londra, Fondazione Cariperugia Arte, Chiostro del Bramante a Roma, Casa dei Carraresi a Treviso, biblioteca di Pu-Dong a Shangai, Palazzo Costanzi di Trieste, Museo Oceanografico di Tunisi. Le sue Naturografie hanno vinto il premio Residenze d’artista Fondazione Rocco Guglielmo 2020, il premio ORA 2016, il premio ArtApp Artist Contest 2017, il premio residenza ArteamCup 2018, e il premio ArteamCup Vanilla Edizioni 2019. Ha effettuato decine di residenze artistiche, ricerche sperimentali e installazioni ambientali, oltre che in Italia, anche in luoghi remoti del pianeta come Alaska, lslanda, Sudafrica, Norvegia, Tunisia e Patagonia.
MAURO MANETTI
Nato a San Miniato (PI) si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2000 ha fondato la LABA (Libera Accademia di Belle Arti) che ha diretto fino allo scorso anno. Nello stesso Istituto è attualmente responsabile degli eventi culturali. Vive e lavora tra Empoli e Firenze dove è impegnato nella promozione dell’arte e della cultura in genere. Ha esordito in ambito artistico nel 1992 con una mostra personale alla Galleria Continua di San Gimignano (SI) curata da Rita Selvaggio. Dopo una prima fase concettuale, la sua ricerca artistica si è maggiormente definita, indagando il rapporto tra uomo e natura, anche attraverso il recupero di iconografie classiche. Negli ultimi anni ha tenuto mostre in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, tra queste vanno ricordate: Galleria Continua (Siena), NCTU Gallery (Taiwan), Unimediamodern (Genova), Campoblu (Milano), Margaret Harvey Gallery (Inghilterra), Galleria Primopiano (Brescia), Galerie Plastik (Rep. Ceca), Smolny Cathedral Gallery (Russia), Griffith Gallery (Texas), U Chiba Gallery (Japan), Culturel Centrum Het Spoor (Belgio), Centre d’Esposition de la Gare (Canada), Leonardi V Idea (Genova), Palazzo Cuttica (Alessandria), Eumeria B (Tokio), Hanzou Gallery (Cina), Museo della Ceramica (Montelupo Fiorentino).
MASSIMILIANO POGGIONI
Nasce a Umbertide (Perugia) nel 1975. La pittura e il disegno sono le discipline in cui opera maggiormente, con incursioni e ibridazioni in altri ambiti dell’arte visiva, come collage e manipolazione digitale delle immagini. La contaminazione, il polimorfismo, la stratificazione semantica, l’ambiguità delle forme e della percezione, l’utilizzo improprio di materiali e suggestioni, sono per lui sia caratteri della visione che elementi della pratica artistica. Ha esposto in contesti di varia natura, fra i quali: “Contaminazioni aliene nell’Umbria contemporanea – Art Monsters 2020” a cura di Matteo Pacini, Museo Civico Palazzo Penna (Perugia, 2020); “Linee d’Umbria” a cura di Giorgio Bonomi, Centro per l’Arte contemporanea Rocca di Umbertide (2020); MACRO, Atelier personale, Museo d’Arte Contemporanea di Roma (2019); “Mitopoiesi” a cura di Matteo Pacini, Spazio Kossuth (Città della Pieve, 2019); “Aeroporto di Spoleto” a cura di Gianluca Marziani, Palazzo Collicola Arti Visive (Spoleto, 2018); “Art Monsters 2018 – Articolo3”, a cura di Gianluca Marziani, Museo Civico Palazzo Penna (Perugia, 2018); “Art Adoption”, a cura di Massimo Magurano e Andrea Baffoni, Palazzo Magini (Cortona, 2018); “Art Monsters 2017 – Contemporary Art in Umbria” a cura di Paolo Nardon, Museo Civico Palazzo Penna (Perugia, 2017); SPECTRUM Miami Art Fair (Miami, USA, 2016); “Negro”, personale, Open Space for Arts (Perugia, 2016); “99ARTS” Centro Elsa Morante (Roma, 2016); AR[t]CEVIA, a cura di Laura Coppa, Palazzo dei Priori (Arcevia, 2016); Galleria Miklova Hisa (Ribnica, Slovenia, 2015); Biennale MArteLive, MACRO Testaccio – Pelanda (Roma, 2014); “Melting Pot”, personale a cura di Carmen Lorenzetti, Centro per l’Arte contemporanea Rocca di Umbertide e Villa Fidelia di Spello (2014); Domagk Atelier, Monaco di Baviera (2013).
Foto edizione 2021
Dalla mostra ‘Isola Prossima’, organizzata da Arpa Umbria e ART MONSTERS, nasce una riflessione su arte, ambiente e futuro che accompagna le opere esposte all’isola Polvese e alcune considerazioni degli artisti sui temi proposti.
a cura di:
Angela Giorgi e Francesco Aiello
progetto fotografico:
Marco Giugliarelli